Paola Chiesa

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  • in risposta a: Discalculia, di che si tratta? #2075
    Paola Chiesa
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    Cara Ester la discalculia è uno specifico disturbo dell’apprendimento che interessa le procedure legate al calcolo e alla capacità di automatizzare il processo di calcolo. Può riguardare una sorta di “cecità ai numeri” ovvero il soggetto non li capisce e non li sa adoperare, oppure può riguardare gli algoritmi di calcolo.

    in risposta a: Cause della Sindrome di Down #2072
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Carissima Terry, la domanda è pertinentissima. Generalmente ogni cellula del nostro corpo possiede 23 coppie di cromosomi, per un totale di 46 cromosomi. Nella sindrome di Down si riscontra una triplicazione del materiale genetico del cromosoma 21, che interessa l’intero cromosoma o solo parte di esso.

    in risposta a: Comportamento oppositivo #1865
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Cara Ada, non saltare alle conclusioni, le maestre hanno parlato di un “comportamento oppositivo” che non vuol dire che tuo figlio soffra del disturbo oppositivo provocatorio. Probabilmente si comporta male, risponde in malo modo, tende ad arrabbiarsi e non riesce a gestire le frustrazioni. Può trattarsi di una questione di temperamento. Trascorri del tempo di qualità con lui, fallo sentire protetto, supportato, importante. Cerca di accrescere la sua autostima, non punirlo in modo brusco, mostrati dispiaciuta più che arrabbiata e vedi se le cose migliorano, se non ce la fai da sola appoggiati ad un professionista.

    in risposta a: Pigro e svogliato #1861
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Le difficoltà di Gilberto potrebbero nascondere un disturbo dell’apprendimento o un deficit di attenzione, soprattutto se il problema si manifesta anche a scuola. Parli con le insegnanti e nel caso le consiglio di rivolgersi ad uno specialista per una valutazione e, qualora fosse necessario, per intervenire tempestivamente con una terapia di supporto.

    in risposta a: Diagnosi #1817
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Cara Elena, la percentuale di popolazione scolastica che presenta disturbi di apprendimento, è in crescita. Per questo è importante una diagnosi precoce attraverso uno screening nelle scuole per individuare anzitempo i bambini a rischio. La diagnosi comunque si basa su un percorso che comprende un colloquio anamnestico e una valutazione tramite la somministrazione di specifiche prove (come test cognitivi e di linguaggio). Alla fine viene presentata una relazione su quanto emerso. La valutazione è fatta da un team di professionisti: psicologo, logopedista, neuropsichiatra.

    in risposta a: Pavor Nocturnus #1814
    Paola Chiesa
    Moderatore

    È un disturbo del sonno piuttosto frequente che si manifesta nel periodo evolutivo compreso fra i 2 e i 12 anni ed interessa soprattutto i maschi, in percentuale minore le femmine. Si tratta di una sorta di attacco di terrore che sopraggiunge nella fase di sonno più profondo, un paio d’ore dopo che il bimbo si è addormentato. Si manifesta con urla, irrigidimento muscolare, tachicardia, pianto disperato, sudorazione. I tentativi di consolarlo, abbracciandolo o cullandolo, spesso peggiorano la situazione, quindi bisogna pazientare standogli accanto senza toccarlo, sussurrando solo parole di conforto. La situazione si risolve da sola nel giro di una ventina di minuti. Il bambino poi riprende a dormire tranquillamente come se nulla fosse successo. Al mattino non avrà memoria dell’accaduto.

    in risposta a: Gruppo di mamme #1811
    Paola Chiesa
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    Nei primi 3 anni di vita il 20/30 % dei bambini manifesta disturbi del sonno, questa percentuale è destinata a diminuire con l’aumentare dell’età. I cuccioli, al contrario dell’adulto, non vogliono dormire, si sforzano di restare svegli. Sembra che il fenomeno interessi maggiormente i figli unici o i primogeniti e quelli allattati al seno. Le cause dell’insonnia infantile sono legate soprattutto a fattori psicologici e ambientali: agli stimoli esterni, alle attività della giornata, ad una iper-stimolazione. In taluni casi si riscontrano anche cause organiche quali: asma, dermatite, reflusso…
    Fondamentale per arginare il problema è una corretta routine del sonno.

    in risposta a: Nuovo compagno #1778
    Paola Chiesa
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    L’arrivo di un nuovo compagno è un momento cruciale che deve essere gestito con sensibilità, soprattutto quando la separazione è recente. Ti consiglierei, prima di obbligare Giulia ad un lungo periodo di convivenza con Andrea, ad abituarla a questa nuova persona gradatamente, organizzando pomeriggi insieme, poi intere giornate e via via così, rispettando i suoi tempi, dandole modo di abituarsi all’ingresso nel suo mondo di una nuova figura maschile. Ricordati che per lei è un momento difficile.

    in risposta a: Atteggiamenti dannosi #1775
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Cara Asia, questo atteggiamento è molto dannoso, perché obbliga i ragazzi a schierarsi generando un senso di colpa nei confronti del genitore che, in un certo qual senso, si lascia “indietro”. In questi casi la paura e il senso di inadeguatezza dei figli si ingigantisce.

    in risposta a: Madre separata #1772
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Cara Martina, le separazioni sono sempre un evento traumatico per tutti, ma bisogna innanzitutto salvaguardare l’interesse e la serenità dei figli, che spesso non ce la fanno più a sentirsi “merce di scambio o bagagli” che i genitori si passano tra un litigio e l’altro. Per quanto difficile possa essere, cerchiamo di non metterci di traverso e comportiamoci per primi in modo civile. Al di là delle mete più o meno esotiche, passato l’entusiasmo, è la qualità del tempo che trascorriamo con i nostri figli a fare la differenza. Se riusciamo, asteniamoci da continue e asfissianti telefonate quando i bambini sono con l’altro coniuge, e non approfittiamo di questo momento per denigrare con i ragazzi il genitore assente. Promuoviamo, sosteniamo e pretendiamo un rapporto di reciproco rispetto.

    in risposta a: comportamento di un adolescente #1736
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Carissimo Alfredo, la sua preoccupazione è più che legittima, Lapo non ha il comune comportamento di un adolescente, ha ormai superato i confini della “normalità” e il quadro che mi ha tracciato fa pensare ad un disturbo della Condotta. I sintomi ci sono tutti: furto, violazione delle regole, distruzione della proprietà, aggressività…Le consiglio di portare il ragazzo da uno specialista per una diagnosi più precisa e corretta che solitamente è il risultato di una serie di colloqui e questionari con il minore, i genitori e gli insegnanti. Una volta accertata la diagnosi si definirà il percorso terapeutico più adatto. L’intervento solitamente coinvolge non solo il minore, ma anche il suo ambiente famigliare e scolastico.

    in risposta a: Sindrome di Tourette #1732
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Cara Monica, la Sindrome di Tourette è un disturbo neurologico che si presenta nell’infanzia, intorno ai 6-9 anni e nella maggior parte dei casi sparisce con l’adolescenza. E’ caratterizzata dalla presenza di tic di varia natura: sospiri, raschiamenti di gola, torsioni della testa, movimenti inconsulti. Insomma qualcosa di ritmico e ossessivo che sfugge al controllo del soggetto.
    Nei casi più gravi può avere conseguenze più o meno importanti sulla vita sociale, scolastica e professionale delle persone che ne sono colpite, che possono diventare oggetto di scherno e sviluppare una bassa autostima. La sindrome di Tourette è associata a una disfunzione del sistema di comunicazione tra le cellule di alcune aree del cervello. Si suppone che fra le cause vi sia anche una componente genetica.

    in risposta a: Sindrome di Rett #1728
    Paola Chiesa
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    La Sindrome di Rett è una rara malattia neuroevolutiva e genetica, che colpisce soprattutto le bambine ed è una delle cause più comuni di deficit cognitivo grave. Molti sintomi come la difficoltà di linguaggio e relazione, possono essere confusi con quelli dello spettro autistico, inoltre questa sindrome non è facile da diagnosticare e in taluni casi si può cadere in errore. Una diagnosi corretta prevede in primis l’osservazione, da parte del medico, della crescita iniziale e dello sviluppo del soggetto, quindi una serie di test genetici. Si assicuri pertanto che sia stata fatta una precisa anamnesi della piccola e che oltre all’analisi psicologica di Annalisa siano stati fatti gli esami necessari.

    in risposta a: Disturbo da panico #1625
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Carissima mamma di Carola, non ho elementi sufficienti per fare una valutazione, dipende da tanti fattori e dal tipo di approccio terapeutico. In genere comunque con la terapia comportamentale si raggiungono buoni risultati già nel breve termine.

    in risposta a: Ansietà estrema #1619
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Caro Gigi, molti individui hanno sofferto di sporadici attacchi di panico senza però conseguenze rilevanti sui loro comportamenti. Bisogna distinguere fra l’attacco di panico e il disturbo di panico, che si differenzia dal primo in quanto condiziona lo stile di vita del soggetto che ne soffre. Ti consiglio di rivolgerti ad uno specialista per avere innanzitutto una diagnosi reale e precisa e per decidere poi come procedere. Questo non significa assolutamente che stai diventando pazzo, ma solo che forse hai bisogno di un aiuto per ridimensionare e capire le tue ansie.

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