Paola Chiesa

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  • in risposta a: differenze bullo-vittima #3960
    Paola Chiesa
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    Cara Susanna, il percorso terapeutico si differenzia essenzialmente per “ciò” che il soggetto deve imparare a gestire: il bullo deve imparare a gestire la rabbia e a rispettare gli altri, la vittima deve acquisire sicurezza in se stessa e superare le offese subite. Con i bulli si lavora innanzitutto sulla presa di coscienza del mondo delle emozioni e delle proprie azioni. Con le vittime il percorso terapeutico parte dalla costruzione dell’autostima passando per la ricostruzione di un rapporto di fiducia verso i coetanei e gli adulti. In entrambi i casi la famiglia e la scuola sono parte essenziale del percorso di “guarigione”.

    in risposta a: Psicofarmaci #3941
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Carissima Eleonora, l’abuso di psicofarmaci può comportare diversi rischi per la salute e l’equilibrio psicologico degli adolescenti, tra i quali:
    • dipendenza, il che significa che l’adolescente può sviluppare una forte dipendenza psicologica e fisica da tali farmaci
    • effetti collaterali indesiderati, come sonnolenza, vertigini, nausea, vomito, costipazione, perdita di memoria e problemi di coordinazione
    • sovradosaggio, il che può essere pericoloso per la salute e comporta difficoltà respiratorie, convulsioni, coma e persino la morte
    • interazioni farmacologiche, specialmente se l’adolescente sta assumendo altri farmaci per altre condizioni di salute. Questo può portare a gravi problemi anche a lungo termine
    • problemi comportamentali, come la depressione, l’ansia, l’isolamento sociale, l’aggressività e l’abuso di altre sostanze
    • problemi di salute mentale, come la depressione e l’ansia, che possono avere conseguenze a lungo termine sulla salute dell’adolescente.

    E’ importante intervenire tempestivamente e fornire al ragazzo il giusto supporto medico e psicologico.

    in risposta a: grassofobia #3914
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Cara Rosa purtroppo nella nostra società, pur parlando molto di body positivity e di accettazione del proprio corpo, la grassofobia, ovvero la discriminazione generalizzata verso le persone giudicate in sovrappeso o l’irrazionale timore di aumentare di peso, continua a essere assai diffusa promuovendo ideali di bellezza legati a corpi giovani e magri. Questo stereotipo negativo va a braccetto con la cultura della dieta e contribuisce sicuramente alla diffusione dei disturbi del comportamento alimentare.

    in risposta a: Grave forma di depressione #3898
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Carissima Anna, la depressione è una malattia complessa, che richiede terapie impegnative. Questo non significa che non si possa avere una buona qualità della vita. E’ importante, per un favorevole esito terapeutico, una diagnosi precoce, soprattutto per combattere il senso di ineluttabilità di cui soffrono alcuni pazienti.
    La terapia farmacologica, accompagnata da un percorso psicologico e psichiatrico ad hoc, sono essenziali per un recupero ottimale.

    in risposta a: Apprendimento scuola primaria #3844
    Paola Chiesa
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    Cara Eloise, gli anni della scuola d’infanzia aiutano i bambini a sviluppare competenze fondamentali per affrontare in serenità questo nuovo capitolo misurandosi efficacemente con i diversi tipi d’apprendimento. I prerequisiti possono riguardare anche competenze particolari quali l’attenzione, il controllo psico-motorio, la capacità di relazionarsi agli altri. Se hai dei dubbi a tal proposito puoi rivolgerti ad un centro specializzato nella valutazione dei prerequisiti dell’apprendimento. Solitamente viene consigliata soprattutto ai bambini che presentano nella loro storia famigliare o personale fattori di rischio per DSA e presenza di difficoltà del linguaggio.

    in risposta a: Terrore notturno #3787
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Caro Aiden, la situazione che mi hai descritto fa pensare al terrore notturno, detto anche pavor nocturnus, un disturbo del sonno che di solito si manifesta per la prima volta intorno ai due anni. Il fenomeno colpisce il piccolo nella fase rem del sonno, nella fase del sonno profondo, caratterizzata da onde cerebrali ampie e lente. L’attacco è inaspettato e il bambino non si lamenta per un brutto sogno, non è sonnambulo, ma non è neppure reattivo ai richiami dei genitori, o al loro tentativo di consolarlo, è in uno stato particolare che non è di veglia. Il fenomeno può accompagnarsi a sudorazione eccessiva, rigidità muscolare, tachicardia. Ancora si indaga sulle cause che possono scatenare il pavor nocturnus: stress, stimolazioni sonore o luminose durante il sonno, distensione vescicale…Il disturbo può scomparire con la crescita, importante però è sapere come comportarsi: il bimbo non deve assolutamente essere svegliato né toccato. Deve essere controllato e rassicurato con un tono di voce tranquillo.

    in risposta a: disforia di genere #3749
    Paola Chiesa
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    Carissima Alida, in linea generale possiamo affermare che la disforia di genere si manifesti in modo differente a seconda dell’età. Comune a bambini, adolescenti e adulti è la mancata reciprocità tra il genere esperito-espresso e il genere assegnato. I bambini di solito insistono a vestirsi, giocare e comportarsi come il sesso opposto rispetto a quello assegnato,
    Gli adolescenti con disforia di genere oltre ad avere comportamenti simili a quelli dei bambini, manifestano una forte preoccupazione per lo sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie. Negli adulti riscontriamo anche il desiderio di liberarsi dei caratteri sessuali primari e secondari del genere opposto a quello esperito. Spesso viene richiesta una terapia ormonale e/ o una terapia chirurgica.

    in risposta a: irrequieto e malinconico di sera #3638
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Cara Lara, molti bambini sviluppano difficoltà legate al sonno e affermano di aver paura ad addormentarsi. Questo timore è legato alla paura di perdere il controllo sulla realtà. Per prima cosa cerca di farti spiegare di cosa ha paura e accogli il suo sfogo senza sminuirlo, ma facendolo sentire compreso e appoggiato. Insieme costruite dei rituali che lo aiutino a sedare l’ansia e se il disturbo dovesse persistere, rivolgiti ad uno specialista.

    in risposta a: sintomi di stress #3356
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Carissima Betty, non ho tutti gli elementi per fare una diagnosi approfondita, ma posso affermare con sicurezza che recenti studi hanno messo in luce la correlazione fra i comportamenti disfunzionali di bambini e ragazzi e il malessere psicologico e sociale legato all’emergenza Covid. Soprattutto tanto più nella sfera famigliare si vive con un fortissimo senso di stress questa situazione, tanto più aumentano i disturbi comportamentali ed emotivi dei più giovani.

    in risposta a: Miglioramento negli anni #3269
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Caro Luca, molto dipende dalla tempestività con la quale è fatta la diagnosi, infatti tanto prima viene diagnosticato il problema, tanto prima si interviene con un trattamento riabilitativo come logopedia, psicomotricità… La diagnosi permette di non far incancrenire la situazione creando anche disturbi psicologici quali ansia da prestazione, bassa autostima, stress, isolamento, depressione. Nei casi nei quali il disturbo è molto lieve succede altresì che con la crescita tenda a compensarsi naturalmente, ma non dimentichiamo che ogni caso è unico e va preso e affrontato nella sua particolarità.

    in risposta a: Tabelline #3266
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Cara Sabina, mi dispiace ma non è detto che sia così scontato. Anche i bambini che soffrono di discalculia possono imparare le tabelline. Se noti che Andrea ha difficoltà con la matematica, si stanca facilmente e non ottiene risultati commisurati ai suoi sforzi, una valutazione neuropsicologica può fugare ogni dubbio.

    in risposta a: Bullo e vittima #3262
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Cara Euridice, il percorso terapeutico si differenzia essenzialmente per “ciò” che il soggetto deve imparare a gestire: il bullo deve imparare a gestire la rabbia e a rispettare gli altri, la vittima deve acquisire sicurezza in se stessa e superare le offese subite. Con i bulli si lavora innanzitutto sulla presa di coscienza del mondo delle emozioni e delle proprie azioni. Con le vittime il percorso terapeutico parte dalla costruzione dell’autostima passando per la ricostruzione di un rapporto di fiducia verso i coetanei e gli adulti. In entrambi i casi la famiglia e la scuola sono parte essenziale del percorso di “guarigione”.

    in risposta a: Preoccupazione per la gestione familiare #3233
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Cara Anna,
    i bambini sono molto più flessibili di quanto immaginiamo e si adattano meglio di tanti adulti al cambiamento.
    Cionondimeno noi rappresentiamo la loro “finestra sul mondo”. I bambini hanno paura di quello che noi temiamo, è quindi logico che se noi siamo spaventati, lo siano anche loro. La negazione però non è una risposta adeguata, fondamentale è invece gestire i nostri timori, esprimendo in modo chiaro, diretto e consapevole i nostri sentimenti, cercando al contempo di spiegare la situazione con un linguaggio rassicurante e scevro di immagini catastrofiche che potrebbero essere fraintese dai piccoli.

    in risposta a: visita da un terapista della neuropsicomotricità #3147
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Cara “mamma di Giorgio”, anche nel tuo caso l’approccio dipende dall’età del bimbo, in linea generale se è ancora piccolo puoi giocare sul fatto che lo porterai a trovare un signore/ra che aiuta i bambini a sentirsi meglio, ad imparare nuovi giochi. Nel caso sia più grande pensa a quali problemi affliggono Giorgio e insisti sul fatto che il terapeuta può aiutarlo a risolverli: ad esempio “Ti aiuterà a capire perché confondi le parole, perché non sei veloce con i numeri.”

    in risposta a: deficit d’attenzione #3131
    Paola Chiesa
    Moderatore

    Caro Armando, l’ADHD è un disturbo neuropsichico che influenza lo sviluppo del bambino e dell’adolescente.

    La sintomatologia comprende disattenzione, iperattività, impulsività, depressione, disgrafia, difficoltà di apprendimento, disortografia, aggressività, logorrea, nervosismo, insonnia, disturbi dell’umore.

    Il bambino dimentica con facilità le cose, sembra assente, perso in un mondo tutto suo e si annoia rapidamente passando da un’attività all’altra, senza concluderne nessuna. Non riesce a portare a termine un compito assegnato o a seguire delle istruzioni.

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