E’ innanzitutto doveroso sottolineare la fondamentale differenza fra tristezza e depressione. Un bambino triste non è automaticamente un bambino depresso. Se però questo umore persiste, compromettendo la quotidianità del soggetto, allora bisogna rivolgersi ad un professionista. Il ruolo dei genitori è fondamentale per monitorare i malesseri dei piccoli o degli adolescenti e nel caso prendere atto del disagio e cercare una soluzione appoggiandosi ad un esperto.
La depressione, nella pratica clinica, comprende una serie di sintomi che influenzano il tono dell’umore, il pensiero e il comportamento.
Vediamo insieme quali sono i segni più comuni della depressione infantile, senza dimenticare che ognuno di noi ha un modo proprio di manifestare i disagi psicologici, quindi non tutti i bambini presenteranno la stessa sintomatologia.
- Profondo senso di infelicità e di malinconia
- Perdita di piacere, di interesse per le normali attività quotidiane
- Impotenza
- Rabbia, irritabilità
- Scarsa capacità di concentrazione con relativo crollo del rendimento scolastico
- Disturbi del sonno
- Inappetenza o iperalimentazione
- Stanchezza
- Senso di colpa e inadeguatezza
- Desiderio di morte
.La depressione, se diagnosticata in tempo, può essere curata con successo. I genitori hanno un ruolo attivo nel processo di cura, devono vigilare su propri figli, soprattutto in quelle occasioni che potrebbero incrinare il loro equilibrio, come una malattia, un lutto, una difficile situazione scolastica, sociale o famigliare. Il bimbo o il ragazzo devono godere di uno spazio sicuro, protetto, che li avvolga e li faccia sentire al sicuro e al tempo stesso “importanti”. Devono poter parlare dei propri vissuti, delle proprie paure e dei propri sentimenti conflittuali.
Hanno bisogno di uno spazio di parola e deve essere il genitore a trovare il modo di crearlo, cercando contemporaneamente la chiave d’accesso al mondo interiore del proprio figlio. Tutto ciò è possibile se si parla la loro stessa lingua, se si condividono i loro giochi preferiti, i loro interessi, i loro sogni.
Gli studi sulla depressione infantile sono recenti, fino agli anni ’70 si pensava che i disturbi depressivi fossero appannaggio degli adulti e che oscillazioni dell’umore, come tristezza e irritabilità, fossero aspetti normali del processo di crescita.
Nel bambino come nell’adulto le cause della depressione possono essere di tipo biologico, psicologico e sociale. In molti casi si può trovare un fattore scatenante del disturbo, in altri casi vi è un graduale deterioramento delle competenze sociali, dell’umore e della capacità di superare le frustrazioni,
La malattia può accompagnare il soggetto sino all’età adulta e oltre.
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